sabato 10 maggio 2008

"La grotta del pozzo"




Il giorno 08- 05 siamo andati a visitare la tanto sognata "Grotta del pozzo". I professori ci avevano detto che per andare a visiarla ci volevano delle autorizzazioni, ma queste autorizzazioni non arrivavano mai e così ormai non speravano più di poter fare questa visita. Anche se avevano visto le foto su nu libro e le immagini su un cd avevamo troppa curiosità di vedere la grotta.




Finalmente sono arrivate le autorizzazioni e ci siamo recati sul luogo. Appena arrivati ci siamo resi conto che il luogo della grotta c'è un cantiere, cioè ci sono dei muratori che sistemano e rendono più sicuro l'accesso alla grotta. Questi non sembravano molto contenti di vederci o almeno così c'è sembrato.Siamo stati accolti da un architetto che non cià mai lasciati da soli e, finalmente, siamo entrati. Scesi pochi gradini eravamo già dentro alla grotta del pozzo che prende il nome proprio da un pozzo che si trova sulla parete sinistra; l'architetto cià spiegato che il pozzo non è punico, ma che è stato scavato in un'epoca più recente dai favignanesi, dal momento che è squadrato è non rotondo come erano soliti fare i fenici. Sulla prima parete, molto chiara e pulita rispetto alle altre , c'è una scritta gia restaurata e quindi si legge bene. l'archeologa che ci accompagna alla scoperta dei siti archeologi della nostra isola ci ha spiegato che questa iscrizione è in lingua neopunica e che è stata interpretata in due modi diversi.

La prima interpretazione dice che la scritta vuol dire "legni" e allora si riferisce alle bare; in questo caso è una iscrizione funebre. Secondo la seconda interpretazione la scritta significa "podio", cioè gradini della scala d'acceso e in questo caso vuole indicare un santuario, un luogo sacro. Il periodo di questa iscrizione va dal 100 a.C. al 100 d.C.

Sulla seconda parete c'è un altra scritta non molto visibile, dal momento che non è stata ancora restaurata. L'archeologa ci ha detto che significa "Benedici, benedici" e che la forma di losauga che si vede simboleggia un pesce, forse un tonno.

Qindi questa grotta era forse una tomba punica, ma poi è stata usata come ricovero per animali: infatti alcune aperture sono state murate con i tufi per non far uscire gli animali.

Sulla terza parete c'è una " Dedica ad Annone"; il nome Annone vuol dire " colui che porta benefici". L'archeologa, allora, ci ha chiesto se era la prima volta che sentivamo questo nome e un mio compagno si è ricordato che Annone era uno dei capitani della flotta cartaginese nella battaglia delle Egadi che avevamo visto lunedi.
Sulla quarta rete ci sono alcuni segni ma non sono stati ancora interpretati e ci sono della infiltrazioni d'acqua.
Sulla quinta parete c'è una iscrizione diversa:sopra c'è la scritta"Erasmus" in caratteri latini, mentre sotto c'è una scritta fenicio-punica; abbiamo saputo che Erasmus era il protettore dei naviganti.
Altre scritte portano il nome della Dea Iside, che è una divinità egiziana, che però si trova anche in altre religioni occidentali, e che anche lei protegge i naviganti.
L'archeologa ci ha raccontato che nelle vicinanze della grotta del pozzo è stata trovata la "grotta delle navi", che oggi non è visibile, dedicata a Iside.
Infatti proprio la vicino c'è un porticciolo e c'è anche il"bagno delle donne"o "bagno delle murene" dove si allevava il pesce per fare il "GARUM", una salsa di pesce che veniva esportata in tutto il Mediterraneo.
Alla fine abbiamo capito questa grotta in un primo momento era un santuario e poi è stata trasformata in tomba, infatti nelle pareti ci sono delle grotte rettangolari scavate nella stessa grotta. Abbiamo chiesto all'archeologa come si puliscono le pareti che sono di colre verde a causa dei muschi e dei licheni che le ricropono. Un nostro compagno pensava che per pulirle bisognava grattare via la parte verde, ma l'archeologa ci ha detto che, così facendo si rovinavano le iscrizioni e che la parete si deve pulire facendo degli impacchi sbiancanti con alcune sostanze come ammonio ;poi si fanno delle punture per consolidare la parete.
Anche nella seconda stanza della grotta ci sono delle tombe scavate nella parete che poi sono state utilizzate come mangiatoia.
L'architetto che ci ha accompagnato ci ha fatto notare che gli ingressi punici sono sempre dall'alto perchè i punici usavano le grotte come rifugi e che le aperture dal basso la hanno fatte i favignanesi.
Anche il fatto che i tetti sono arrotondati è segno che si tratta di una grotta punica perchè i favignanesi usavano forme squadrate .
Questa grotta è molto suggestiva e quando finiranno i lavori di pulitura, consolidamento e restauro, sarà aperta a tutti. Spero che non solo i turisti, ma anche i favignanesi la visiteranno perchè è davvero bella !!!!

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