sabato 19 aprile 2008

IL DURO MESTIERE DELL'ARCHEOLOGO




Nel primo incontro con l'archeologo che insegna nel corso di archeologia che seguiamo a scuola, le abbaiamo chiesto come si svolge il suo lavoro. La dottoressa Maria Grazia ci ha detto che il suo lavoro si può dividere in tre momenti: il lavoro di preparazione, il lavoro di scavo e, infine, l'interpretazione dei dati raccolti. Prima di iniziare lo scavo, bisogna raccogliere delle notizie sul luogo, sia in biblioteca che in archivio. In un secondo momento si raggiunge il luogo dello scavo con gli operai che fanno il lavoro più pesante: trasportano la terra scavata, demoliscono le strutture e guidano i mezzi pesanti. Per poter fare lo scavo servono alcuni attrezzi (come la pala, il piccone, il bisturi, il martello) e strumenti quali la bussola, la lente d'ingrandimento, la macchina fotografica, il metro, il righello e altre cose necessarie e registrare tutto quello che succede.
La prima cosa da fare è quella di iniziare a togliere gli strati di terra e compilare delle schede per ogni strato che si toglie sulle schede si segna la data e si riportano i reperti che si trovano.
Bisogna fare anche una documentazione fotografica: in ogni foto ci deve essere una lavagna su cui si indica il luogo e la data, un'asta a sezioni alternate bianche e rosse (PALINA) per capire la dimenzione del reperto e una freccia che indica al nord.
L'archeologa ci ha pure detto che si deve tenere un diario di scavo, dove ogni giorno si segnano le attivita svolte e le persone che lavorano allo scavo.
Il materiale recuperato viene sistemato in cassette con un cartellino su cui si scrive il sito, il luogo e il numero dello strato di terra in cui è stato trovato il reperto.
I reperti in ceramica vengono lavati in bacinelle piene d'acqua e ripuliti dalle incrostazioni di terra con spazzole di diversa grandezza.
I reperti in ceramica sono utili per capire come vivevano gli uomini del passato: infatti, i vasi in ceramica erano usati per cucinare, per conservare i cibi, come contenitori per l'acqua o per il vino, ma anche come contenitori per profumi o unguenti.
Dopo questa conversazione ci siamo resi conto che il lavoro dell'archeologo è molto difficile e che per diventare archeologo bisogna studiare tanto, perchè non basta solo la curiosità o l'entusiasmo.

Anna, Silvio, Serena e Saverio.

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